Dioniso – Bacco

Dio della vegetazione, agli inizi, quando con la linfa nutriva le piante, diviene il dio del vino e dell’ebbrezza. Quando il vino annebbia i sensi é allora che la licenza, la smania del vivere, la follia si sprigionano e tengono in loro potere le menti e gli animi dell’uomo. Solitamente é questo l’aspetto che colpisce del dio, e se non l’ubriacatura, certo é l’agricoltura, la coltivazione della vite, il lavoro del contadino che dal lontano Neolitico ha dato agli uomini di che vivere con maggior abbondanza, in realtà ci riporta all’aspetto primigenio del mondo, a quando le forze oscure dell’origine hanno dominato la Terra. Dio straniero, la cui patria é la Tracia, il suo nome forse lo indica come il figlio più giovane, l’ultimo arrivato, si direbbe, del grande Zeus, per altri é il Monte Nisia, dove é stato allevato, a regalargli il nome. E davvero é l’ultimo arrivato sull’Olimpio, nel novero dei dodici dei, i più grandi, i più importanti, e per far posto al giovane Dioniso, dio del vino, Estia, l’antica madre, signora delle coltivazioni, ne é stata allontanata. Ricordiamo che per i Greci il vino induceva il canto e l’amore, anche se il suo eccesso rendeva folli e violenti, ed era il vino che mediava i rapporti tra gli dei e gli uomini.

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Collana “Le Divinità” di Giuliana Borghesani.

Peso 0,150 kg
Dimensioni 21 × 14 × 0,60 cm
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Storia Antica

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