La maledizione della Liberta

Su una lastra di piombo, dimenticata per secoli e riemersa tempo fa a Monte Pitti, nel comprensorio di Campiglia Marittima (Li) è stato inciso un grido di dolore e un tentativo di rivalsa da parte di una liberta, una lautnita, Titi Setria. Era stata schiava, e molti, uomini e donne, le devono aver fatto passare brutti momenti. La sua storia non è dato conoscerla veramente, di lei solo questa maledizione è riemersa dalla terra e dall’oblio, ma troppo forti sono le sue parole per non suscitare l’immagine di un racconto. Le persone che sono citate in questa defixio sono marchiate per l’eternità da chi hanno sbeffeggiato e colpito. Non si sa come, l’evidenza archeologica non ce lo dice, ma si può provare a ricostruirne la vita. Titi Setria, dunque, nasce o forse rinasce per raccontare la vita quotidiana, gli amori, le passioni e anche gli odi che hanno attraversato il popolo etrusco in quel territorio magico che va dal mare, dove i pini marittimi fanno ombra, per giungere fino ai poggi dove i crinali sono definiti dai cipressi, simbolo di quell’antico popolo … ma la sua antichità è vicina a noi, moderna, universale.

15,00

4 disponibili

Su una lastra di piombo, dimenticata per secoli e riemersa tempo fa a Monte Pitti, nel comprensorio di Campiglia Marittima (Li) è stato inciso un grido di dolore e un tentativo di rivalsa da parte di una liberta, una lautnita, Titi Setria. Era stata schiava, e molti, uomini e donne, le devono aver fatto passare brutti momenti. La sua storia non è dato conoscerla veramente, di lei solo questa maledizione è riemersa dalla terra e dall’oblio, ma troppo forti sono le sue parole per non suscitare l’immagine di un racconto. Le persone che sono citate in questa defixio sono marchiate per l’eternità da chi hanno sbeffeggiato e colpito. Non si sa come, l’evidenza archeologica non ce lo dice, ma si può provare a ricostruirne la vita. Titi Setria, dunque, nasce o forse rinasce per raccontare la vita quotidiana, gli amori, le passioni e anche gli odi che hanno attraversato il popolo etrusco in quel territorio magico che va dal mare, dove i pini marittimi fanno ombra, per giungere fino ai poggi dove i crinali sono definiti dai cipressi, simbolo di quell’antico popolo … ma la sua antichità è vicina a noi, moderna, universale.

Peso 0,150 kg
Dimensioni 24 × 17 cm
ISBN

Storia Antica

Pagine

Lingua

Autore

Copertina

Rilegatura

Anno di pubblicazione

Casa Editrice

Recensioni

Ancora non ci sono recensioni.

Recensisci per primo “La maledizione della Liberta”

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Altri titoli